Archivi tag: ho riletto talmente tante volte la parola cambiare che ora mi sembra che non abbia più senso

Tanto per cambiare

Finalmente, dopo solo un mese e cinque giorni, sono andata a prendere la bicicletta nuova.

Tutta contenta decido di provarla subito e, nonostante il male alla milza (pancreas? cistifellea? fegato? metatarso? qualunque cosa si trovi più o meno sotto le costole sinistre, di lato) che mi ha preso da ieri – sì, mo’ pure questa – vado a fare un giretto. Metto su l’iPod (sì, lo so che non si va in bici con la musica.. ma la tengo sempre molto bassa, al punto che spesso il rumore delle macchine copre quello che sto ascoltando. sono una ragazza giudiziosa, pressappoco). MA. Gigi D’Agostino ha qualcosa che non va. Sì, bella forza, voi direte. E’ Gigi D’Agostino. Mi sembra evidente che abbia qualcosa che non va. In effetti dovrei vergognarmi di ascoltare certe cose. Vado avanti, provo con qualcos’altro. Ma la voce di Lady GaGa, dei Kiss, di Charles Trénet, dei Clash, tutte mi arrivano come se giungessero dall’oltretomba. Rotti gli auricolari. Ottimo. Erano anche quelli che uso per Mirtillino quando mi telefonano in macchina – non mi ricordo se l’ho detto qui. Mirtillino è il mio cellulare.

Ma non mi scoraggio per niente, e sfreccio all’impazzata verso il centro. Poi iniziano a tremarmi le gambe. E le dita. Mi viene in mente che a pranzo non ho mangiato. Ma ecco che viene in mio soccorso la fantastica gelateria, mi prendo un gelato da 3 euro e risolto il calo di zuccheri, risalgo in sella con tutti i miei cantanti che hanno una voce da moribondi per colpa degli auricolari.

Ma ecco che! Mi prende un prurito alle braccia micidiale. Inizio a grattarmi come un cane che si è appena rotolato per terra tutto felice per poi rendersi conto di essersi avvoltolato in un formicaio. Escludendo che una zanzara riesca a pungermi mentre sfreccio ai 200 all’ora (SI!) in bicicletta, ed escludendo anche i vecchi pizzichi di zanzara che mi hanno reso ormai una parente della Pimpa [N.d.R. Pelle bianca e grossi pois rossi], ma che ormai non prudono così terribilmente, mi rimangono due soluzioni:

1. Mio padre in garage alleva pulci e la bici me le ha trasferite.

2. A causa di tutto il sole che c’era oggi

Tutto il sole che c'era oggi.

mi sono presa un colpino di solettino e hanno iniziato a prudermi le braccia. Noto in effetti che paiono leggermente più scure del solito oggi, come se avessi preso del solicchio. Per “più scure del solito” intendo che ora sono color stracchino stagionato anziché il solito color mozzarella.

Nonostante questo piccolo inconveniente, concludo il mio giretto e mi dirigo verso casa. In salita. E.

Il cambio non cambia. Ma come? Ho pagato la bellezza di 55€ per farmi mettere a posto la bicicletta, e il cambio non cambia? Devo cambiare biciclaio? Torno dal biciclaio sudando le proverbiali sette camicie. “Mi scusi, questo è il cambio?”. “Sì, è il cambio!”. “E perché non cambia?”. “Come non cambia?”. “Non cambia!”. Smanazza. “Sì che cambia, è che bisogna girare la levetta non con un agile colpetto di pollice, ma facendo leva con entrambe le mani e un caterpillar che spinge da dietro!”. Ah.

Quindi, quando avrò ridipinto la bici e discuteremo per darle un nome, oltre che del colore, teniamo anche conto del fatto che è la bici con il cambio più testardo della terra.

AGGIORNAMENTO DELLE 23.49

Come ho potuto dimenticarmene!?!? Ho dimenticato il vero motivo per cui ho scritto il post! E cioè che, non avendo ancora una catena per la bici, ho dovuto lasciarla scatenata nello spazio comune della cantina condominiale. Onde evitare che a qualcuno venissero strane idee comunque, ho attaccato un visibile cartello [N.d.R. un fazzoletto di carta perché fogli non ne avevo] ai cavi dei freni, con su scritto “Domani toglierò la bici da qui, non appena troverò le chiavi della mia cantina. Nel frattempo la vendetta di Montezuma si abbatterà su chiunque voglia rubarla o nasconderla. Mi scuso per il disturbo. Vittoria”.

Contrassegnato da tag , , , , , ,